… e cercherò il divino nella luce,
nell’aria e in ogni fior della foresta.
In quel tronco una driade si desta,
il sospiro del mar si riproduce
nella conchiglia all’orecchio accostata.
E Pan l’Eterno ripercorre lesto
– alle ninfe dei boschi ancor molesto –
di verde la montagna ricamata.
Se s’apre il riccio una castagna cade,
ed elfi e gnomi ridono nascosti,
in grotte sacre incutenti timore.
Di reverenza l’animo pervade
l’ara silvestre e devoto t’accosti
ed offri silenzioso noci e more.
Lorenza Franc