Amore fanciullo nato d’inverno,
fiamma repressa che non può avvampare,
perduto sempre in lontananze amare,
durasti anni e sarai forse eterno.
Ti fu madrina la malinconia,
il veto imposto da silenzi grevi.
Fece la selezione degli allievi
Eros c’illuse, poi ci mandò via.
Noi non abbiamo saputo lottare,
imporre a forza il nostro sentimento,
io spaventata, tu sognante e mite.
Nessuna mano tesa ad aiutare,
piccoli e soli nel nostro tormento.
Or siamo debitori di Afrodite.
[Lorenza Franco, Balatonfüred, Ungheria,
7-8 settembre 2001, Premio Quasimodo 2001]