Cala la vista e debole l’udito, tira la vecchierella a campare. Anche i ricordi possono far male, ma al male qualche cosa è sfuggito. Chi fu aggredito a sua volta aggredisce se ci riesce… oppure manda giù, ché la vendetta non si usa più. Vagheggia giustizieri chi subisce. Sembrano, gli altri, sereni e contenti, s’adoprano perché lo sia anche tu, godendo d’un’antica gioventù: trattienila financo con i denti, ché se ti sfugge, più non la ritrovi. Chi tu credevi ostile, era amico, dei tuoi pensieri sgombra quell’intrico, apriti ora a sentimenti nuovi. Tu non vedevi chi bisogno aveva di te, e ancora più di te soffriva. Se anche tu eri d’amore priva, consolar non potevi chi piangeva. Ora chiedo perdono e m’inginocchio, voglio dare l’amore che mi resta. Forse gli angeli in cielo fanno festa, mi sono liberata dal malocchio. Milano, 23 luglio 2018 Lorenza Franco