Al figlio

Sempre a me ti rivolgi col sorriso,
figlio che non ho amato e non volevo,
che esistesse l’amore non sapevo,
o si nasce all'inferno o in paradiso.

Dovunque ti hanno messo, devi stare,
il karma è crudele invenzione,
chi è più forte vuol sottomissione,
eppur sai che ti dovresti ribellare.

Ma non sai come, tutto è programmato,
il dolore degli altri insegnamento
che irride oppure ignora il tuo lamento.
Dibattersi e soccombere è scontato.

Hai dovuto imparare a recitare,
non si accorga nessun di quel che provi,
scoprir vorresti sentimenti nuovi,
impara invece i vecchi a mascherare.

Con mani vuote ti offro la mia vita,
ricominciare non si può daccapo.
Cercar me stessa solo un rompicapo,
fu di tristezza un’anima riempita.

Milano, 23 luglio 2019 Lorenza Franco.

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