(Qabbalah: verità segreta, termine ebraico) Ritorno sui miei passi a piedi scalzi, tracce di sangue su mozzati steli. Spariti crisantemi ed asfodeli1, m'addentro cauta nel passato a balzi. Ma di mistiche ascese più non trovo gli aneliti dipinti di magia da una platonica filosofia, cui l'occultismo diede un volto nuovo, con cabalistiche manipolazioni, indagatrici di celesti sfere, elargitrici di vane chimere, di medicina astrale e di visioni. Chi dissipò quelle arcaiche risorse per cui coincidevano gli opposti, i sefiroth2 salvifici avamposti, della ragione imponendo le morse? Sovrapporsi di angelici sistemi, segreti della numerologia, di macro- e microcosmo l'armonia dell'eresia gettarono i semi. Se ovunque è il centro e la circonferenza non è in nessun luogo, qui m'arresto. Nessuno mi sollecita a far presto. L'Amore attenda, che solo è parvenza. Lorenza Franco, 20 maggio 2002 [1] fiori dell'oltretomba [2] corrispondenze di lettere e numeri