Un interlocutore immaginario mi ascolta, mi comprende, mi consola, eppure non pronuncia una parola, non vuole usare il vocabolario. La vita si trasmette col dolore, la gioia va rubata di soppiatto, nessuno pagherà il tuo riscatto, sopporta senza far troppo rumore. Ascolta solo il tuo suggeritore, che poi nemmeno lui sa cosa dire, immagina di non dover morire, il karma inesorabile signore. Non manca il pane, pur se il morbo infuria, si vive alla giornata, rassegnati, più speranzosi se si è vaccinati. La colpa la daremo all’incuria. Lorenza Franco, 15 febbraio 2021