Da una marea di ricordi sommersi risale all’improvviso in superficie un mio comportamento infelice, che ora vuol gridare in rima e in versi. Né è il peggiore… a cena invitata non onorai l’impegno o mi scusai, né posso farlo con chi è morta ormai. Fu giusto esser tanto detestata. Chi mi trattenne, e non protestai, forse del danno non si rese conto, ma io avrei dovuto dare un pronto rifiuto ad evitare certi guai. Vano è pentirsi se poi rimediare non puoi con chi hai per certo ferito, né puoi mostrarti ad alcuno pentito… Punisciti da te, non esitare. Non ricordare chi ti ha offeso, pensa piuttosto a chi offendesti tu ed ora rimediare non puoi più, ma chiedi scusa al vento, al sole, al mare. L.F., Rapallo 19 marzo 2016