Anime morte volteggiano intorno, severe alcune, altre sorridenti, ma una sola illumina il mio giorno, risuscita sopiti sentimenti. Briciole di materia riciclata, di colpe ci nutriamo e di rimpianti. Non dà conforto una notte stellata, il tempo ci sospinge sempre avanti. Fu crudeltà predicare l’amore, senza curarsi di chi l’ha perduto. Non si può dare ciò che non fu avuto, fingere è causa di nuovo dolore. Ipotesi di nuvole senzienti, di civiltà invisibili sparite, fanno pensare indagatrici menti e i mistici rivivono altre vite. Non avranno mai fine le domande, per poco ci placaron le risposte. Diventò l’Uomo sempre meno grande, la verità incalza e non dà soste. Un Vuoto ci ha creato, ribollente, forse chiamarlo Dio non fu un errore, ma inconoscibile, indifferente, a chi lo crede capace d’amore. Ponte in V., 30 luglio 2007 Lorenza Franco Bonomo