Se ci credessi…

Se ci credessi, lo potrei pensare
che sia mio padre il mio spirito guida,
che accende in me questa vena tardiva,
per compensarmi di sue assenze amare.

Non un Natale passato con lui,
né un onomastico, né un compleanno,
tutt’un’infanzia ancorata all’affanno,
nella speranza di giorni men bui.

Ma il mio calice dovetti bere,
bere dovetti fino alla feccia,
né, uno spirto, ad un altro s’intreccia,
certe teorie son solo chimere.

No, non c’è nulla, né prima né dopo,
solo da me nasce quello ch’è mio.
Ciò che non fu, non merita che oblio,
e l’illusione fallisce il suo scopo. 

Lorenza Franco

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