Speranze (alla madre)

Chissà, che chi di reincarnarsi crede,

ben più sereno affronti poi la morte,

di nuova vita aprendosi le porte,
ché, nella fine, un principio vede.

E forse la mia mamma è già rinata

da genitori attenti ed affettuosi,

d'amore e di carezze generosi,
verso una figlia assai desiderata.

Lei non conoscerà le umiliazioni

di un'altra vita che le fu sì amara,

ma ben disposta verso tutti e cara,

non lancerà mai più maledizioni.

 

Potrà studiare e nutrire il suo genio,

la sua aggressività vanificata,

in gioia e dedizione trasformata;

si sceglierà un destino casto o imenio.

Saprà eluder dei maschi la violenza,

potrà avere una vita sessuale;

essere donna non le farà male,
grande, della natura, provvidenza.

Se avrà dei figli, non sarà per caso,

ma li avrà concepiti nell'amore;

palpiterà di letizia il suo cuore,

come un prezioso traboccante vaso.

Negli occhi guarderò ogni bambina

che incontrerò in quest'ultimo percorso;

di speranza berrò un ultimo sorso,

affronterò men triste la mia china.

Mamma, ti voglio credere felice,

quale non fosti mai, né mai ti vidi.

Solo così finalmente sorridi

a questa figlia che ti benedice.

Lorenza Franco

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