Per quello che io son, per quel che faccio, m’assale a volte sì grande un fastidio, che idee concepisco di suicidio, e già mi vedo penzolar da un laccio. Ma le forze non ho d’alzare il braccio, la mente e il cuore in eterno dissidio. Riprende delle idee lo stillicidio, si scioglie in pianto un già preteso ghiaccio. Per poche gocce d’acqua, anche il deserto fiorisce di lussureggiante vita, ché il seme seppe attendere il suo giorno. E attonita mi coglie uno sconcerto per l’inattesa timida schiarita, e, dall’abisso, alla luce ritorno. Lorenza Franco, 5 dicembre 2001).