La glottologia

M'incuriosiva la glottologia:
che sarà mai? Adesso son servita!
Sian maledetti il sanscrito e l'ittita,
da molti giorni sono in agonia.

Abbasso le velari e le spiranti,
lo shva, il sandhi[1], di WERNER la legge!
La mia povera testa più non regge,
contro di me si sono messi in tanti!

Se ogni atto linguistico è diverso,
perché non la smettiamo di parlare?
Stiamocene un po' zitti, a ragionare,
studiar le lingue sarà tempo perso.

Non ci mancavan che l'apofonia[2],
le brevi e la monottongazione[3]!
Mentre m'assale la disperazione,
lo yod e il vau non vanno proprio via.

Subdoli si nascondono e m'intrigano,
non sono seri, vogliono un compenso[4],
come lo shva han perduto il buon senso,
RASK e lo SCHLEICHER[5] intanto si litigano.

Dov'è finita mai quell'occlusiva,
pure aspirata e poco dignitosa?
La nuova lingua è di lei sdegnosa,
ci soffia sopra… ed era un'esplosiva[6]!   

I casi sono andati a farsi friggere,
si fanno avanti le preposizioni;
dativo e genitivo, buoni buoni,
s'arrendono e si lasciano sconfiggere.

Stavolta anch'io alzerò bandiera bianca,
m'abbassi pur la media il professore,
nemmen farà, il mio tonfo, un gran rumore:
lasciam che cada chi, per gli anni, arranca.

E' però stata un'allegra esperienza
ancor sedere sui banchi di scuola;
anche se il mio cervello più non vola,
io ci provai. Se fallirò, pazienza.

                                    Lorenza Franco

 
 
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[1] lettere sanscrite
[2] cambiamento di suono di una vocale
[3] riduzione di un dittongo ad una vocale
[4] l’allungamento della vocale che precede
[5] due esimi glottologi
[6] p, ph, f

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