Unificando ciò che è diviso, guardando oltre le superstizioni, ride la lacrima che irriga il viso, il riso piange e cadon le illusioni di una realtà che non esiste, frutto distorto della nostra mente, che a credere nei sensi ancora insiste, per esistere inconsapevolmente. L’inconscio superando collettivo s’incontra Dio, o inconscio universale, l’unica fonte che ti rende vivo, dal sonno ti ridesta esistenziale. Oltre ogni essere ed ogni conoscenza, abbandonando i sensi e l’intelletto, ti unirai alla divina essenza che soggetto non è, e non è oggetto. Oltre il pensiero, né buio né luce, ma l’insieme di entrambi, quello è Dio, a cui non è il pensiero che conduce, che è la contrapposizione all’ “io”. Cade con l’ego ogni sua creazione, possono buio e luce esser pensati. Della mente qualunque proiezione debbono abbandonar gli illuminati. Con l’ “io” dovrà perciò anche Dio sparire, il Tutto diverrà un grande Nulla. Supera l’arrendersi il capire, nell’agnosia[1] si nasce e ci si annulla. luglio 2000 Lorenza Franco