Si fa gran festa oggi al mio paese, c’è stato il raduno degli alpini: vi assistono gli adulti ed i bambini, del nostro stato sfilan le difese. Lecco, Milano, Colico, Luino, sono pieni d’orgoglio i battaglioni: In alto i cuor, dicevan le canzoni che alla guerra spingevano l’alpino. Io sono piena di sacra tristezza, si rifiuta all’applauso la mia mano. Scorre più lento il mio sangue italiano, del patriottismo non sento l’ebbrezza. Vittime vedo sol sacrificali, involucri di sangue da versare. La civiltà, quando potrà arrivare, nessun farà salire sugli altari. Se gli individui si piegano al rito, il Super-Io proiettano in alto, mentre il Potere ritorna all’assalto, l’individuo si schiaccia ed è finito. E’ ovvio che si dica anche la messa, altra celebrazione del Potere, che c’insegnò che il sangue si può bere, la Patria commensale ed anche ostessa. Non è finito mai il Medioevo, religione e politica alleate, sconfiggono le idee più illuminate. La gente applaudiva… io piangevo. Lorenza Franco