Estratto da Newsletter AIPPI – Associazione internazionale per la protezione della proprietà intellettuale n.1 2013
Una vicenda di abuso del marchio esemplare della ricerca di visibilità senza troppi scrupoli da parte di chi, soprattutto nel periodo prenatalizio, vuole pubblicizzare i propri prodotti, merita di essere segnalata. Anche perché la vicenda tocca un nostro membro AIPPI, titolare del marchio “Bacco Natale”, registrato nelle classi 25, 33 e 41. Gli eventi del concorso prenatalizio sui migliori vini, con contorno di poesia e letteratura, ricorrente nei primi di dicembre di ogni anno a partire dal 2003 (data di registrazione del nome di dominio bacconatale.it), sono partecipatissimi presso la sua residenza milanese.
La valorizzazione del patrimonio enologico nostrano, invidiato nel mondo, avviene con un controcanto all’esasperata atmosfera consumistica prenatalizia, a iniziare dalle poesie in rima e a terminare con la premiazione della migliore bottiglia dell’anno.
Bacco Natale diviene ogni anno spunto di riflessione da parte di attori, scrittori, artisti e poeti, partecipi dell’evento, prima e dopo la serata.
Recentemente il titolare del marchio è venuto a conoscenza, a seguito di numerose segnalazioni, dell’uso non consentito del marchio BACCO NATALE nell’ambito di alcuni eventi legati al vino e promossi su Internet. E ha prontamente diffidato i contraffattori, facendo valere i propri diritti di proprietà industriale e intellettuale, ad iniziare da quelli per i servizi culturali ed enogastronomici legati al vino e oggetto di marchio (art. 20 c.p.i.), invitando a cancellare dalla rete Internet tutti i video e link in cui compare il termine “Bacco Natale”.
Non ha mancato di rilevare, il nostro associato, gli aspetti di concorrenza sleale confusoria ex art. 2598 c. 1 C.C. e l’illecito concorrenziale per appropriazione di pregi ai sensi dell’art. 2598 c. 2 C.C., in quanto la pedissequa riproduzione del marchio è chiaramente diretta a trarre indebito vantaggio dall’accreditamento sul mercato degli eventi e concorsi vitivinicoli da lui organizzati: appropriandosi del credito commerciale goduto dal nome “Bacco Natale” sia nei confronti dei giornalisti che nei confronti degli operatori del settore e dei consumatori, i contraffattori pongono in essere un’attività idonea a ledere l’immagine, il credito, e la notorietà del marchio, vanificando gli sforzi di oltre un decennio del titolare.
La diffida ha avuto successo con il pieno riconoscimento dell’illecito lamentato da parte dei responsabili, i quali si sono impegnati a rimuovere i video da YouTube e a rinominare gli eventi sui siti da loro gestiti. Ma significativa della vicenda appare questa loro affermazione: “Mi scuso di nuovo per l’appropriazione indebita ma quando lo abbiamo deciso non avevamo idea che esistesse già una manifestazione dal nome identico”.
Sappiamo che è onere di chi utilizza un segno distintivo farsi carico di una ricerca di anteriorità per non entrare in conflitto con diritti anteriori di terzi. E loro non hanno fatto le opportune verifiche preventive. Spesso questo aspetto non viene considerato e vengono adoperati, anche in modo inconsapevole, marchi anteriormente registrati oppure vengono registrati marchi passibili di una pronuncia di nullità. Resta quindi auspicabile che chi utilizzi un segno si faccia carico di una ricerca di anteriorità, come raccomandato dall’Ufficio Brevetti verificando sia i marchi italiani, sia quelli comunitari, sia quelli internazionali estesi in Italia.