Giovanni Bonomo può considerarsi uno dei tanti prodotti umani possibili, nel bene e nel male, al di là di retaggi genetici e riferimenti anagrafici, di tante sollecitazioni ricevute da accadimenti, persone, conoscenze, da cui ha tratto sempre i risvolti positivi, non tanto per vantaggi personali, quanto per un incessante anelito di progresso, convivenza civile, apprendimento e diffusione del sapere. Come libero pensatore e giurista (www.bonomonline.it), improntato ad un pensiero critico ma pragmatico nel valutare i fatti della vita, ha sempre trovato intellettualmente debole che la domanda fondamentale sull’origine dell’uomo e dell’universo sia ancora appannaggio della religione solo perché la scienza, nel suo lento ma inesorabile progresso, non ha trovato ancora la conclusiva risposta.

Si interessa quindi di filosofia, arte e letteratura, al punto da fondare, nel settembre 2007, l’associazione Centro Culturale Candide, sede di vernissage e punto di incontro di artisti, scrittori, esponenti della cultura (www.candide.it). Ma aveva già compreso che l’essenza del divino può essere sentita tanto in un buon bicchiere di vino quanto in una poesia di versi brevi, indipendentemente dall’essere diversi, perché la vita ha un senso, un sapore e una poetica che è nell’unione di quattro parole in una (www.divinidiversi.it). Giornalista pubblicista, collabora con riviste letterarie e di divulgazione scientifica.

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